"Dumb Eye: the silly flow of time" è il titolo della mia personale che si è recentemente conclusa (dall'1 al 20 ottobre) a Stoccolma presso la
Carina Björck Galleri, nel cuore della città vecchia, la Gamla Stan. Si tratta della prima tappa di una nuova serie di mostre, dislocate in un tour attraverso alcune città europee. Presto, spero, nuovi aggiornamenti a proposito.
Questo il testo di introduzione alla mostra, è in Inglese, perdonate l'assenza di traduzione:
"In 1928’s silent
movie adaptation of Victor Hugo’s novel
The man who laughs, directed by Paul Leni, the main way for the disfigured
Gwynplaine (played by an impressive Conrad Veidt) to express his own feelings was through his eyes and his tears.
Tears. Eyes as a source of unespected water, coming from a secret spring, buried in the depths of the human chest. The eye is dumb in cause of this unconscious flow of liquid, determined by unconditioned feelings, something can’t be controlled or kept inside, something that’s leaving our bodies such life itself, day by day, drip by drip.During the Middle Ages the everflowing water was a portrait of Time and accordingly, of Death: a delicate balance, where Life gave place to Death, moving silent on dragon coils (an emblemata of water itself).So Time is flowing silent, silent as the poor Gwynplaine.Water rolling down from the eyes of Infinity, bringing further down the spiral, to the depths of a distant land, a dangerous Shamballa where everything is far, where everything is close to us.I often put together the main focus points of interest in my artwork: isolation, strange creatures (sometimes funny), plain colours, hearts, lack of communication, tears and of course, eyes. Developing a new frontier into my artistic production: here it is the Dumb Eye series."
Se tutto è andato per il meglio lo devo a molte persone, che dall'Italia alla Svezia e poi di ritorno mi hanno accompagnato, come un invisibile fil rouge: così grazie a Seba, Moni e la sua provvidenziale valigia, a
Paolo,
Viola & Giamba per avermi offerto (come sempre) asilo nella loro casa di Milano e prestato la macchina fotografica (la mia l'avevo dimenticata) con cui ho potuto documentare l'allestimento e il vernissage della mostra. Grazie a
Marcus & Sanna per avermi ospitato (e non solo) nel loro studio ad
Ärstaberg, dove nei rari momenti di pausa ho potuto riposare e guardare la notte svedese, accompagnato dal suono della radiolina che emetteva un miscuglio indistinguibile di pop, folk scandinavo e deejay dalle voci profonde e incomprensibili. Grazie a Kristiina per essere riuscita ad arrivare in tempo per cenare insieme a noi la sera del vernissage. Grazie infine a
Carina Björck per la fiducia e Jesper, Mats, Nicole e a tutte le persone intervenute e a
David, Sere & Sofi per aver accolto un vampiro assonnato in direttura d'arrivo da Stoccolma a Roma con un volo di fortuna delle linee aeree etiopi nel cuore della notte del 2 ottobre.
Per il tour fotografico completo vi rimando alla mia fan page su Facebook, se siete registrati basta clickare
QUI per accedere. Presto altre immagini anche su ossario.
Enjoy & Stay tuned.